Nato dal Convegno internazionale sul genocidio armeno tenutosi all’Università di Padova nel 2015, il volume intende offrire un approccio interdisciplinare sul primo genocidio del XX secolo. Nella prima parte (Politica e storia), vengono esaminate questioni che sono al centro del dibattito storiografico: il carattere intenzionale dello sterminio degli armeni ottomani, il significato politico della negazione turca del genocidio (passata e presente), i tratti ideologici del Comitato di Unione e Progresso, il ruolo della Russia, la dimensione religiosa, le interpretazioni della parabola dei Giovani turchi e del genocidio offerte da personaggi contemporanei, come Toynbee e Mandelstam, o il politico cattolico italiano Filippo Meda, l’opera di soccorso ai superstiti prestata dall’attivista armeno Ruben Eryan. Nella seconda (Diritto e memoria) viene affrontato l’intricato rapporto tra la memoria storica del genocidio, la classificazione giuridica del crimine e la tutela giudiziaria delle vittime. I diversi punti di vista riportati nel volume riflettono i nodi intorno a cui vertono questioni ancora lontane dal trovare un consenso unanime. Come si pone l’Unione europea di fronte al negazionismo turco? Quali sono i limiti della definizione di genocidio? In che senso il perseguimento del negazionismo come crimine infrange il confine tra il giudice e lo storico? Può d’altronde il negazionismo essere considerato una forma di prosecuzione del genocidio stesso? Quali sono le forme di riparazione che gli armeni possono ancora esigere dalla Turchia? La religione come memoria collettiva, la questione armena in Germania, il recupero delle immagini del genocidio armeno e l’«istituzionalizzazione» della figura del «giusto» sono i temi affrontati nell’ultima parte del volume.
Cod: 9788862506847
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