Se la definizione dell’arte romanica è oggetto di discussioni, è a tutti evidente il profondo rinnovamento che si manifesta in Europa occidentale in tutti i campi della creazione artistica tra la fine del X e la seconda metà del XII secolo. Una delle caratteristiche di questo rinnovamento è lo straordinario sviluppo della scultura monumentale, di cui si ha testimonianza anche negli edifici più modesti. Dopo le prove della “prima arte romanica”, la scultura conosce una improvvisa fioritura, che culmina nel XII secolo con le maggiori realizzazioni: portali e facciate, chiostri, decorazione degli interni. La costante ricerca di nuove formule induce gli scultori a moltiplicare le esperienze: i rapporti tra la scultura e l’architettura sono così pensati in modi differenti; si sviluppa il trattamento della figura umana, si diversifica la decorazione. Mentre molti studi dedicati alla scultura romanica hanno sinora posto l’accento sull’effettiva diversità dei principali “territori” dell’arte romanica, la presente opera tenta un approccio nuovo: fare emergere ciò che costituisce l’unità della scultura romanica attraverso un’analisi di natura soprattutto tipologica – fonti d’ispirazione comuni, ricorso ai medesimi modelli, adattamento agli stessi schemi iconografici, soluzioni parallele adottate per rispondere alle stesse necessità.
Cod: 9788816604407

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