Nel giugno 1925 Giacomo Cappellin (1887-1968) fondò La Maestri Vetrai Muranesi Cappellin e C, nuova fornace che si qualificò come una delle migliori, per la modernità e la qualità dei vetri. Animata dall’entusiasmo e dalla passione del suo fondatore, che con forte personalità ne orientò la produzione, dalla fine del 1926 la vetreria vide anche l’intervento del giovane architetto veneziano Carlo Scarpa (1906-1978). Entrato in contatto con la M.V.M. nel 1925, in occasione del restauro di Palazzo Da Mula, sede della ditta, di cui aveva seguito il cantiere, Scarpa cominciò a collaborare prima come disegnatore ma, ben presto, anche come progettista di vetri, fino al 1931. Nel gennaio del 1932, infatti, la ditta chiuse per fallimento, forse a causa di una gestione poco oculata, aggravata dagli effetti della crisi economica del 1929. Il volume ricostruisce l’attività della M.V.M. Cappeliin e C. proprio nel periodo che vide la presenza in fornace del giovane architetto, dopo l’uscita di Vittorio Zecchin, direttore artistico dal 1925 al 1926. La ricostruzione della storia della vetreria è frutto di una lunga e impegnativa ricerca a tutto campo in archivi pubblici e privati poiché, dopo il fallimento della ditta, il suo archivio fu progressivamente smembrato e disperso. La produzione della M.V.M. Cappellin e C. è illustrata da circa cinquecento opere (vasi, figurine, piante, animali, illuminazione, vetrate etc.) che documentano gli straordinari esiti raggiunti in quegli anni: dai vetri trasparenti dall’accentuata geometria alle raffinatissime serie di vetri opachi (lattimi aurati, con decoro fenicio, paste vitree etc.) contraddistinti spesso da suggestive cromie. Un inedito materiale documentario, tra cui disegni esecutivi, di studio e foto d’epoca, correda il volume raccontando con accuratezza l’attività della M.V.M., che nonostante la sua breve vita ha contribuito in misura determinante a rivoluzionare la vetraria muranese del Novecento.
Cod: 9788857239248
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