Tutto il mondo è paese non vuol dire che tutto è uguale: vuol dire che tutti siamo spaesati rispetto a qualcosa e a qualcuno.” Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell’estraneo – del selvaggio, del contadino, dell’animale – la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché nel Medioevo, durante i funerali del re di Francia e d’Inghilterra, veniva portato in processione un fantoccio detto “rappresentazione”? Perché il Cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché lo stile è stato usato, a seconda dei casi, per includere o escludere ciò che è culturalmente diverso? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come “prospettiva” o “punto di vista”? Uccidereste un mandarino cinese sconosciuto se vi venisse offerta una grossa somma?
Cod: 9788807722806

Il labirinto
Mestiere d'archeologo
Il processo 7 aprile nei ricordi del giudice istruttore
1001 things to spot at Christmas
Auschwitz, città tranquilla. Dieci racconti
Vento in scatola
Gli animali
Modigliani scultore. Catalogo della mostra (Rovereto, 18 dicembre 2010-27 marzo 2011). Ediz. illustrata
A tavola con santa Ildegarda
Photo Pierre et Gilles. Ediz. multilingue
Ognuno accanto alla sua notte 


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